Quello che i cattolici seri dovrebbero sapere sulla CMRI

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Non esiste una Wikipedia per il cattolicesimo integrale. Le cose vanno imparate col tempo da varie fonti e anche in seguito si dovrà poi lottare contro una certa forma mentis sbagliata, diffusa in tutto il mondo, contro la generale mancanza di rispetto nei confronti del clero e contro la frequente mancanza di comprensione di quello che è il ruolo proprio dei laici in subordinazione a quello dei chierici. Imparare ad avere un pensiero e un modo di agire che siano cristiani e che siano giusti ed equilibrati in ogni momento è un processo lungo che non sarà mai pienamente realizzato da molti di noi durante questa vita.

Non sono arrivato subito alla posizione non una cum. Il mio viaggio è iniziato con dieci anni in cui ho tenuto la posizione della FSSPX ("riconoscere e resistere"). La transizione al sedevacantismo è durata circa due anni. Ne sarebbero passati comunque altri due prima che smettessi di partecipare alla Messa della FSSPX nella città di Kansas City, dove vivevo.

Ciò era in parte dovuto al mio attaccamento emotivo ai sacramenti, ma anche perché c'erano voci clericali che mi dicevano che la partecipazione a queste Messe era consentita. Una di queste voci era quella di Mons. Mark Pivarunas della CMRI.

Nel 2011, di ritorno da un'ordinazione CMRI a Spokane a cui avevo partecipato, mi sono imbattuto in Sua Eccellenza in aeroporto e, nel corso di una breve discussione, ho rivelato, con un po' di vergogna, di aver partecipato a una Messa della FSSPX. Invece di rimproverare questa posizione, il vescovo si è limitato a dirmi qualcosa del tipo "cos'altro puoi fare", aggiungendo di aver compreso la situazione.

Affinché quello che riferisco non venga derubricato come la descrizione di una circostanza particolare giudicata con permissività, piuttosto che la regola ordinaria, si faccia riferimento a un documento liberamente consultabile in cui Mons. Pivarunas difende la partecipazione alle messe una cum, dichiarandola ammissibile.

La partecipazione a una Messa una cum è una oggettiva partecipazione al Novus Ordo modernista. Di fatto non c'è modo di aggirare questo punto.

La CMRI riconosce che Bergoglio e i suoi immediati predecessori non sono evidentemente vicari di Cristo, ma nemici di Dio e della Sua Chiesa. Eppure la CMRI permette e, in alcuni casi, incoraggia le persone a partecipare alle messe che nominano Bergoglio nel Canone.

Crescendo da fedele “tradizionalista Novus Ordo”, ricordo ancora che mio padre di tanto in tanto ci riferiva addolorato: "quello che il prete ha detto oggi non è giusto". Le persone che partecipano alle messe una cum vogliono minare l'autorità clericale nella mente e nel cuore dei loro figli, quando anche loro devono "correggere" le parole del sacerdote durante il viaggio di ritorno dalla Messa? Posso solo immaginare la conversazione: "Papà, cosa intendeva il prete nell’omelia quando ha detto che abbiamo il dovere di resistere a 'Roma' e al Papa? Pensavo che non ci fosse un Papa". Così potrebbe esprimersi un bambino in tutta la sua innocenza...

Il lassismo della CMRI su questo tema diventa ancor più preoccupante se si considera pure la sua permissività nell'istituzione di tribunali canonici che trattano l’annullamento dei matrimoni. La FSSPX si è cimentata in questa finzione per anni, ma è noto da tempo che anche alcuni sacerdoti della CMRI si impegnano a giudicare casi di matrimonio. Tuttavia questo è qualcosa che rientra direttamente nelle funzioni giuridiche della Chiesa e non è giustificato dall'epicheia. Nessuno attualmente possiede l'autorità per emettere giudizi su questi casi di matrimonio e quindi il meglio che il nostro clero può fare è indagare per fornire agli interessati con una certa probabilità un'opinione informata, ma niente di più.

Ad ogni modo, il fatto che ancora nell’anno 1968 vennero concessi solamente 338 annullamenti in tutti gli Stati Uniti dovrebbe fornire un contesto utile a questo proposito.

Nella nostra sfortunata situazione, c'è un modo facile ed efficace per queste persone di risolvere i loro dilemmi coniugali: l'astinenza e la castità. Non si dovrebbe rischiare un "nuovo matrimonio" se il proprio matrimonio "precedente" è dubbio o probabilmente non valido.

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Ci sono posizioni sostenute dalla CMRI che sono in legittimo disaccordo con gli altri cattolici. Ad esempio, i sacerdoti di questa congregazione osservano la nuova Settimana Santa, che è molto vicina alla stessa Settimana Santa usata dal Novus Ordo (perché Bugnini e i suoi compari hanno usato la Settimana Santa come prova per il resto del Messale). Quando Pio XII emanò le modifiche, essa faceva parte di qualcosa di transitorio, non destinato a essere permanente.

La CMRI sostiene che esso sia un atto valido di un legislatore valido e sostengono il vero. La Nuova Settimana Santa è un rito cattolico e vi si può assistere in buona coscienza.

Eppure quelli di noi che hanno fatto le proprie ricerche o che hanno letto il magistrale lavoro di don Anthony Cekada sul Novus Ordo, non possono ignorare ciò che ora sappiamo col senno di poi: questa Settimana Santa è stata l'inizio della fine della fede cattolica per milioni di persone e quindi si può ragionevolmente sostenere che, date le intenzioni e l'esito di tali riforme, sia più sicuro per un cattolico scegliere la liturgia precedente, immutata. Siccome gli stessi principi liturgici e dottrinali errati sono presenti nei nuovi riti della Settimana Santa come pure nella Messa del Novus Ordo, perché viene accettato solo l'inizio e viene rifiutato il resto?

Detto questo, la precedente è ancora una questione che può essere oggetto di dibattito. Sia la CMRI, sia il clero che si schiera dall'altra parte nella discussione hanno argomenti ragionevoli e coerenti sulla questione della Settimana Santa. Quella sarà una questione che la Chiesa potrà dirimere in futuro se noi, per quanto indegni siamo stati e continuiamo ad essere, riusciremo mai a vederne il ripristino della situazione di ordine nella Chiesa stessa.

Ma la partecipazione alla Messa in cui un eretico è nominato nel Canone? È una questione che si può discutere? Si potrebbe guardare all'esempio della Chiesa francese durante la Rivoluzione. Papa Pio VI disse che le ostie consacrate dai preti che avevano prestato giuramento alla chiesa francese costituzionale dovevano essere lasciate nei loro tabernacoli a decomporsi, poiché nessun cristiano doveva associarsi a queste ostie consacrate in opposizione a Dio e alla Sua Chiesa. E queste ostie erano state trasformate nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore durante una messa in cui era stato nominato l’allora Santo Padre valido e gloriosamente regnante!

Quello stesso Padre gloriosamente regnante disse quanto segue nella sua enciclica di condanna della Costituzione Civile sul Clero: "Tenetevi lontani da tutti gli usurpatori, che si facciano chiamare Arcivescovi, Vescovi o Parroci, e non abbiate con loro nulla in comune, men che meno nelle cose divine" (enfasi mia).

Come pensiamo che le autorità della Chiesa reagirebbero all’obiezione "beh, non c'erano altre messe valide nella nostra zona" come motivo per partecipare alle Messe una cum? Se semplicemente si vuole “assistere a una Messa valida" allora perché non andare dai cosiddetti ortodossi? Molti di loro possiedono ordini validi. La risposta è semplice: perché i cosiddetti ortodossi conducono una liturgia in opposizione a Dio e alla Sua Chiesa. È lo stesso anche per le Messe una cum.

Nella già citata lettera del 2002, disponibile al pubblico (e linkata), che difende la partecipazione alle messe una cum girando attorno alla questione (affermando cioè che la partecipazione a tali messe non può essere proibita, il che non è il punto della questione), Mons. Pivarunas conclude le sue osservazioni chiedendosi: se quello dell’una cum è un problema così grande, perché storicamente non è venuto fuori prima?

La risposta non è immediatamente ovvia. Quando ci fu il Vaticano II, scoppiò una specie di bomba. Chierici e laici hanno lottato per orientarsi e per ritrovarsi tra le macerie. Una volta curati i feriti e ristabilita un'offerta immacolata del Figlio al Padre, essi furono liberi di rivolgere la loro mente alle altre cose.

Mons. Donald Sanborn, un tempo opinionista, ha scritto contro l'opinionismo. Don Anthony Cekada, un tempo una cum, ha scritto contro la messa una cum. Lo stesso don Cekada ha scritto in difesa di Mons. Thuc e della CMRI. I cristiani possono sbagliare ed è buono che ammettano i propri errori e riconoscano quanto sia veramente errato e una pura illusione essere orgogliosi. Il clero di cui sopra ha ammesso i propri errori sulle varie questioni, ha ripudiato pubblicamente le sue precedenti posizioni ed è cambiato. La stessa porta rimane aperta per la CMRI, qualora i suoi sacerdoti vogliano varcarla e così smettere di giudicare i casi di matrimonio, arrogandosene l’autorità, come pure smettere di dire ai fedeli che si possa o si debba andare alla messa una cum.

Fino a quel momento, comunque, i cattolici seri non possono considerare la CMRI un luogo sicuro per essere adeguatamente formati nella Fede Cattolica. Gli errori di pensiero che abbiamo menzionato, inevitabilmente, sono forieri di ulteriori errori in altre questioni. Come azienda di contenuti cattolici tradizionali, noi non siamo affetti da questi errori e crediamo di avere la responsabilità di dichiarare le nostre preoccupazioni a riguardo, come pure le ragioni di tali preoccupazioni.

Alcuni potrebbero essere privatamente in disaccordo con le posizioni del CMRI sulle questioni che abbiamo menzionato e comunque frequentare le messe offerte da un prete della CMRI che privatamente non sia d'accordo, o almeno non lo sia pubblicamente. Tuttavia, questo non cambia il fatto che il sacerdote sia associato ad un'organizzazione che è lassista verso la questione dell'una cum ed è permissiva nella "concessione" degli annullamenti. Chi frequenta le messe di un tale prete si associa a quell'organizzazione e alle sue posizioni pubbliche.

Sulla base di ciò che so, credo che l'opzione migliore sia quella di non associarsi alla CMRI e per questo motivo ho cercato delle alternative migliori. Anche se vorrei che gli altri facessero lo stesso, e lo raccomando qualora sia possibile, capisco che tali alternative non sono fattibili per molti. Fino a quando la CMRI non cambierà le sue posizioni su queste importanti questioni, crediamo che i cattolici dovrebbero essere cauti nel cercare consigli morali o teologici dal loro clero, che continua ad essere affetto da queste questioni. I laici che frequentano le loro cappelle dovrebbero chiedere ai sacerdoti di fare il possibile per assicurare che questi problemi siano rettificati il più presto possibile perché sono gravi. Nessuno dovrebbe fraintendere che il nostro aver sollevato queste serie preoccupazioni implichi anche una mancanza di riconoscimento e di consapevolezza di tutto il buon lavoro che il clero di questa organizzazione ha fatto e continua a fare.

CMRI parte 2: correzioni e risposta alle obiezioni

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Image: Triumph of St Hermengild - Francisco Herrera the Younger, Public domain, via Wikimedia Commons

Stephen Heiner

Stephen founded True Restoration in 2006 and served as its first President until 2023. He now lives in Reading, Pennsylvania.

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